L'Origine

Poche righe per ricordare di chi sono le fatiche e il lavoro che mi hanno permesso di costituire questa piccola fondazione.
Mio nonno faceva il contadino ai tempi in cui non c'erano ancora le macchine, gli piaceva seminare e andava orgoglioso del suo raccolto. Bambina, ricordo la cura, l'affetto che aveva per le sue coltivazioni. Figli vegetali che si vuole vedere grandi e sani. Non importa la fatica che costa.
Mia mamma a 16 anni aveva un suo negozio a Bologna , faceva la parrucchiera. Tutti i giorni 30 km in bicicletta per andare e venire dal lavoro. "Quando arrivavo c'era la fila fuori dal negozio" mi diceva..."guadagnavo bene....e davo sempre tutti i guadagni a mio padre".
Il loro affetto viveva di lavoro e di risparmi comuni.
Un terreno comperato agricolo poi divenuto edificabile, lottizzato e venduto, è stata la genesi.
Nel dopoguerra, vite trasferite in città, euforia, fabbriche, costruzioni, e con i guadagni ottenuti dalla vendita del terreno il nonno fa una prima costruzione, poi con un mutuo da paura continua a costruire nel 1960.
Bambina, ricordo un sentimento di paura e speranza, nei discorsi dei miei genitori, un misto fra il timore di non riuscire a pagare il mutuo e gli artigiani, e l'orgoglio di riuscire in un'impresa non comune per persone della loro classe sociale.
Il momento é favorevole: le città si espandono, l'esperimento funziona.
Il nonno ci ha messo l'idea, la mamma buona parte del denaro e il babbo una oculata ed onestissima capacità amministrativa e di controllo. Un gioco di squadra semplice ed efficace. Un'impresa familiare come tante nel dopoguerra.
Non sto raccontando di una grande fortuna ma di un piccolo capitale di cui la maggioranza delle persone non può disporre.